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Un nuovo poligono militare a Sauris

Nuovi rischi si stanno delineando per le condizioni ambientali dell’Alta Carnia dove pare essere in progetto un nuovo poligono di tiro al servizio dei militari americani, L’Associazione “Per altre Strade” di Forni di Sotto ha lanciato l’allarme sulla possibile utilizzazione del Monte Bivera che coinvolge i comuni di Prato Carnico, Ovaro e Socchieve. E sfiora quello di Sauris. Si conoscono gli inconvenienti che possono derivare dai poligoni di tiro, date le armi e i proiettili sofisticati che attualmente si utilizzano da parte delle forze armate. Si preannuncia una serie di manifestazioni di protesta che finiranno di coinvolgere l’Alta Carnia e le Prealpi carniche.

Il Trentino per l’autonomia integrale

Il Trentino non si limita a giocare in difesa, rispetto agli interventi gravemente lesivi dell’autonomia provinciale o regionale contenuti nel Decreto “Salva Italia” del Governo Monti, ma si muove con una azione d’attacco, rivendicando l’allargamento dell’autonomia speciale. Il Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha illustrato in Consiglio Provinciale lo stato del confronto con il Governo Monti dichiarando “La linea impostata dalla Giunta provinciale, in coerenza con le scelte del passato, è quella di non limitarsi ad un mero atteggiamento difensivo ma di partire dai capisaldi dello Statuto per rilanciare, nei rapporti con lo Stato, in direzione di una autonomia integrale, coerente con una Provincia che si sente “Comunità Autonoma”. L’impianto della nostra proposta può essere riassunto come un coraggioso rilancio sul piano della piena assunzione di responsabilità: verso il nostro territorio, verso l’Italia, verso l’Europa”. “La trattativa con lo Stato sarà lunga e difficile” ha proseguito Dellai che ha indicato nei comparti della difesa, dell’ordine pubblico, della giustizia, delle politiche economiche e finanziarie ulteriori competenze da assumere e che riguarderebbero la Direzione territoriale Mef, l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia del territorio, assegni e pensioni sociali. Il Trentino ha imboccato la strada che noi da tempo andiamo indicando allo nostra regione: non porsi su linee di difesa, ma giocando d’attacco, pretendendo un forte allargamento delle competenze della Regione, che giungano allo smantellamento delle Prefetture, e degli organismi periferici dei Ministeri, al riconoscimento dell’autonomia fiscale, all’ampliamento delle competenze nel campo della istruzione.

Gli attacchi alla democrazia del Governo Monti

La superficialità con la quale i professori universitari affrontano problemi che non rientrano nel loro specifico campo di studio trova una conferma nella recente proposta del Governo Monti di svuotare le province indebolendone i loro organismi rappresentativi. Per dare un contentino ad una opinione pubblica che vuol vedere scorrere sangue a carico della classe politica, propone una riforma delle amministrazioni provinciali che consiste in:
a) soppressione delle Giunte Provinciali, per cui la Amministrazione dovrebbe essere governata dal solo Presidente;
b) riduzione dei Consigli Provinciali a soli dieci consiglieri,
c) elezione di Presidente e di Consiglio da parte dei sindaci dei comuni rientranti nel territorio provinciale.

I soli risultati di tale riforma sarebbero questi:
a) il rafforzamento del ruolo dei Dirigenti e delle burocrazie provinciali, che avrebbero completamente il potere nelle loro mani, non potendo un Presidente non coadiuvato da un Vicepresidente e dagli assessori seguire da vicino tutte le complesse funzioni di cui deve occuparsi una provincia;
b) l’incremento della distanza tra cittadini e amministratori i quali, ridotti a solo dieci, ben difficilmente sarebbero in grado di dare una risposta e una voce alle esigenze dei cittadini (si pensi che nella solo provincia di Udine un consigliere dovrebbe rappresentare 50 mila abitanti);
c) l’opacità dei processi di decisione, qualora gli amministratori provinciali fossero eletti dai sindaci. Si tornerebbe alla democrazia delegata e non a quella diretta che ha rappresentato un notevole salto di qualità per rendere più trasparenti e diretti i rapporti tra cittadini e rappresentanti.

Sarebbe bene che i Governo concentrasse i suoi sforzi nella riduzione del debito pubblico e nel rilancio dell’economia, e non si occupasse di questioni poste al di fuori delle sue capacità di comprensione.